Una delle conseguenze del lavorare lontano da casa è che può capitare che le condizioni meteorologiche del posto dove abiti siano significativamente diverse da quelle dove lavori. Come stamani: appena uscita di casa diluviava, a destinazione il cielo era azzurro e la temperatura mite. Tra i vari disagi che una simile variabilità di condizioni comporta, c’è l’elevata probabilità di perdere l’ombrello. Ci sono varie occasioni per dimenticare l’ombrello, ne ho individuate almeno dieci, eccole qua:
- Ovviamente, sul treno. Salita affannosamente sulla carrozza, dispongo l’ombrello fradicio su quella specie di gradino sotto il finestrino. Mi metto a leggere o lavorare, sono così concentrata che mi accorgo all’ultimo di essere arrivata, rimetto il libro o il computer in borsa, indosso velocemente il giubbotto e scendo. Un attimo, ho dimenticato l’ombrello… Ma le porte si sono già richiuse e il treno sta ripartendo…
- Al bagno della stazione. Cerco di evitarlo quando possibile, ma certe volte non se ne può fare a meno. In questi casi cerco di limitare al massimo il contatto del mio corpo e delle mie cose con qualsiasi superficie estranea. Con una serie di manovre e contorsioni riesco a fare quello che devo fare… ed esco, dimenticando nell’angolino l’ombrello.
- Al bar. E’ un classico. Per evitare che il pavimento diventi una palude, il barista ha sistemato all’ingresso un bel portaombrelli. Ne approfitto per lasciarci il mio. Prendo il mio quotidiano cappuccino, intanto smette di piovere e spunta uno spicchio di cielo azzurro tra le nuvole. Rigenerata dalla caffeina e rincuorata dai raggi del sole, esco e me ne vado al lavoro… senza il mio ombrello.
- All’edicola. Chiedo il quotidiano, prendo dalla borsa il portafoglio, per farlo ho bisogno di due mani, per cui appoggio alla parte bassa del bancone l’ombrello. Prendo il mio quotidiano, pago, sistemo il portafoglio, chiudo la borsa ed esco… E l’ombrello?
- In ufficio. Ok, in questo caso non è che lo perdo, domani lo ritroverò nello stesso posto, il problema è che, se stasera quando torno piove, quando arrivo a casa non importa che faccia la doccia.
- Nella pizzeria a taglio dove sono andata a pranzo con i colleghi. Presi da una discussione di lavoro, abbiamo allungato la pausa pranzo, nel frattempo è smesso di piovere e quindi… addio ombrello!
- Sulla panchina lungo il binario, dove mi sono seduta a leggere in attesa del treno in ritardo. La lettura mi prende, sono molto concentrata e mi accorgo solo all’ultimo dell’arrivo del treno. Mi alzo velocemente, rimetto il libro a posto nella borsa e, ovviamente, dimentico l’ombrello.
- Nel sottopassaggio, mentre sto andando al binario giusto: mi arriva una telefonata, devo recuperare il cellulare dentro la borsa, appoggio un attimo l’ombrello alla parete e… rimane lì.
- Nella biglietteria o alla macchinetta. Ho la caratteristica di rimandare le cose che non mi piacciono più possibile. Pagare l’abbonamento mensile ovviamente fa parte delle cose che non mi piacciono, per cui per farlo aspetto sempre l’ultimo minuto della prima mattina del mese. Appoggio da una parte l’ombrello, prendo l’abbonamento, lo pago (ahimè) e me ne vado velocemente, perché il treno sta arrivando… Ma non dimentico niente?
- Sull’autobus. A volte quando piove a dirotto devo rinunciare alla passeggiata in centro e prendere questo scomodo mezzo di trasporto e tra la convalida del biglietto, la ricerca di una configurazione stabile, l’ombrello viene abbandonato da una parte…
Stamani sono partita da casa con un simpatico ombrello arancione, al ritorno non ce l’avevo più, secondo voi, dove l’avrò mai lasciato?
Direi che ogni occasione è buona per regalarti… un ombrello!
😀 davvero.. se fosse un regalo però mi dispiacerebbe troppo perderlo e magari ci starei attenta 😉
Come ti capisco! E’ dai tempi delle elementari che mia mamma mi brontola perché dimentico puntualmente l’ombrello. Lo scorso weekend sono andata a trovarla e alla soglia dei trenta anni lei mi fa sempre la stessa raccomandazione. E fa bene!
A proposito di dimenticanze però, il punto n.1 mi è molto familiare. Peccato che anziché dimenticare l’ombrello ho lasciato in treno lo zaino con il pc dell’ufficio. Me ne sono accorta solo un’ora dopo mentre preparavo la cena a casa. Inutile dire che non l’ho mai ritrovato…
Nooo!!! lo zaino con il computer! Chissà che rottura… Certo che con la fretta, le mille cose a cui pensare, la stanchezza, qualche volta qualcosa scappa 😦
Si una super rottura! Ho fatto la denuncia alla Polizia Ferroviaria ma nulla. La mattina dopo sono tornata in ufficio temendo per il licenziamento (allora avevo anche un contratto a progetto) ma per fortuna mi hanno risposto “va bè, capita” e me ne hanno dato uno nuovo!
menomale che sei riuscita a risolvere… certo però, con tutte le cose che perdiamo, non ci capita mai di ritrovare qualcosa…uffa!
Io opto per il treno
il penultimo che ho perso è stato sul treno… ma l’ultimo? 😀
Ahahah fantastica! Ma ti ricordo… che tu non prendi la metropolitana! Anche li il rischio è alto fra la banchina e la gente che spinge e poi la corsa in carrozze sempre troppo sudate dove immancabilmente arriva la telefonata (csì una si attrezza gia con la cuffietta nelle orecche e deve schiacciare solo un tasto… cosa che crea comunque un certo parapiglia) e ora che si deve anche timbrare in uscita sai quanti si fermano ai tornelli a frugare nelle borse e lasciano li… di tutto 😉
non sei sola va, un intero popolo di dimenticatori di ombrelli marcia con te!
io per far prima, siccome lo odio, non lo porto. e esco solo quando non piove 😀
Certo, la metropolitana è la versione concentrata del treno, quindi si moltiplicano le occasioni per perdere le cose :-S
Ahaha infatti ! Che disdetta..!
Da buona pendolare non potevo non dare un premio al tuo blog! Eccolo : http://langolinodiale.wordpress.com/2013/03/17/liebster-blog-award/
Spero ti faccia piacere! A presto e buona domenica, Ale 🙂
Grazie infinite, certo che mi fa piacere!! A presto 🙂
Ultimamente mi è successo il numero 9…
Lì, appoggiato sul ripiano di metallo che ti separa dal vetro sotto cui fai passare le 90 euro dell’abbonamento mensile!
Ricordo che tornai pure a chiedere se l’avevano trovato!… Si misero a ridere.
Simona,
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uno dei modi più odiosi, oltre al danno, la beffa… 🙂
Fra le varie cose singolari che ho visto qui in Giappone c’è questa, molto spesso nei ristoranti, nei negozi, negli hotel, trovi portaombrelli con chiavetta e lucchetto: ci metti l’ombrello, chiudi e ti porti dietro la chiave. Benone, così non te lo frega nessuno (altro modo frequente di perdere un ombrello…:-/), ma pensa se poi lo dimentichi… magari in un hotel a 500 km di distanza… e immaginati allora il povero portaombrelli, stracolmo di ombrelli dimenticati e… lucchettati!!!
Altra cosa, io tendo a dimenticarlo sempre nel posto più banale… a casa!, mai una volta che si metta a piovere e ce l’abbia dietro. Mi costa memorabili inzuppate ma almeno non li perdo in giro 😉
Poveri ombrelli, abbandonati e bloccati… Ma i giapponesi sono “dimenticoni” come noi italiani o ci stanno più attenti? 🙂
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