Personalità inquietante

Seduto davanti a me oggi c’è un bel ragazzo sobriamente vestito, sui venticinque anni. Dal titolo delle fotocopie che sbucano dallo zaino intuisco che deve essere uno studente di medicina o qualcosa del genere. Pochi minuti dopo essere partiti, china il capo dalla parte del finestrino e chiude gli occhi: deve essere stata una giornata pesante anche per lui. Iniziano i regolari scossoni del treno in corsa che pure su di me hanno effetto soporifero, mi appisolo. Passano pochi istanti e il trillo improvviso del cellulare del mio vicino mi risveglia bruscamente.

“Pronto!” risponde lui con una vitalità e un entusiasmo che non credevo possibile in una persona addormentata da cinque minuti.

“Amore mio, che bello sentirti, che fai?”

Dunque, come posso descrivere il tono della sua voce? Se avesse un colore, sarebbe un rosa tenero con tanti fiorellini minuscoli azzurri. Se avesse una forma, direi che sarebbe ricca di orpelli, fronzoli e ghirigori. Se avesse una consistenza, immagino sarebbe quella dell’ovatta. Se avesse un sapore, sarebbe quello della meringa inzuppata nel miele… Insomma, ho reso l’idea?

La conversazione si protrae per buona parte del viaggio. L’interlocutrice viene appellata con nomignoli che vanno dai classici “Cicci” e “Pucci” a termini più elaborati, tipo “Pulcettina” o “Mostriciattolo”.

Mancherebbe solo la musica di un paio di violini come sottofondo per completare il quadro.

“Sei tanto stanca tesorino mio? Povera piccina, sei così silenziosa stasera! Ti riempirei di bacini…”

Ho la glicemia alle stelle e mi si stanno ormai cariando i denti quando i due finalmente si salutano, con un’interminabile sequenza di “ciao amore, ci sentiamo presto, ciao, ciao, ciao…”

Ma la pace dura poco, il telefonino, ancora caldo, riprende a squillare. Il ragazzo risponde di nuovo, con un secco “Pronto!”. Una trasformazione che non avrei potuto immaginare. Il tono adesso è secco, rapido e incisivo.

“Ciao Mario, hai trovato occupato, vero? Ero al telefono con la mia ragazza, una rompipalle che non ti dico!”

Sembra che un demone si sia impossessato di lui tanto è differente da appena pochi minuti fa.

“Mi ha tenuto al telefono per mezzora, ero anche stanco e mi volevo riposare! Ma mi deve raccontare sempre un sacco di cose, guarda, una cosa allucinante!”

Segue il corpo vero e proprio della telefonata, finalizzato a concordare la serata giusta per una cena insieme ad altri amici, difficile da definire a causa dei vincoli di vario tipo imposti dalle varie “rompipalle”.

Il treno rallenta entrando nella stazione, ed io, un po’ sconvolta e incredula, finalmente, scendo.

Robert-Doisneau-1

2 thoughts on “Personalità inquietante

  1. Il terrore di ogni donna: stare con un trasformista. Come ti difendi da uno così? Quale sarà il suo vero “io”. Magari è l’amico che subisce una truffa, in ogni caso il giovanotto dovrebbe accordarsi con sé stesso e decidere chi vuole essere: dottor Jekyll o Mister Hyde?

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