Finalmente ce l’ho fatta, è stata una settimana infernale ma alla fine sono riuscita a consegnare il progetto che dovevo presentare entro oggi, incredibile ma vero, con ben sei ore di anticipo rispetto alla scadenza (per questo erano alcuni giorni che non scrivevo sul blog). Il mio responsabile mi ha fatto anche i complimenti per il bel lavoro svolto. Stasera mi merito proprio una bella cenetta con il mio lui e poi magari anche un bel film al cinema.
Ma, come dice mia nonna, “Mai fare i conti avanti all’oste!”
Sono già sul treno che pregusto la bella serata di relax quando sento il terrificante “Dlin-Dlon” dall’altoparlante.
“Lo sapevo” penso tra me e me, “non era possibile che oggi andasse proprio tutto tutto tutto bene”.
E infatti arriva, inesorabile, il terrificante annuncio: “Si avvisano i signori viaggiatori che il treno partirà con un ritardo previsto di venticinque minuti per un guasto al locomotore” infiocchettato con una punta di sadismo ironico dal classico: “Trenitalia si scusa per il disagio”. Non mi sembra il caso di riportare qui sopra le imprecazioni che penso e che mormoro a bassa voce.
Perché tanto lo so che venticinque minuti previsti significano in realtà almeno trentacinque effettivi in partenza e -se tutto va bene- quaranta o cinquanta minuti all’arrivo, dato che la linea che percorro è a binario unico e che in questo modo si scombinano tutti gli scambi con i treni che viaggiano nella direzione opposta. Prendo il telefono e avverto che i programmi per la serata possono considerarsi utopie.
Ma non sono la sola… nella carrozza inizia una frenetica attività telefonica: tutti hanno da ripianificare i rispettivi programmi extra-lavorativi ed extra-ferroviari.
“Marta, senti cara, stasera non ce la faccio a venire a pilates, non mi aspettare…” dice la signora tutta elegante che si siede sempre nel primo posto vicino alla porta (perché lo fa? Me lo chiedo sempre: è il posto più scomodo, c’è sempre la gente che deve passare e gli spifferi da fuori).
“Amore, scusa, puoi passare tu a prendere Luca da mamma e portarlo in piscina? … come a musica, che dici, oggi è martedì, deve andare in piscina…”
“Gianni? Senti stasera non ce la faccio a venire agli allenamenti… Ci vediamo venerdì per l’aperitivo allora?”
“Senti, puoi tirare fuori dal freezer la platessa? Così anche se arrivo tardi mangiamo quella, che è veloce da cucinare”
E via dicendo. In pochi minuti apprendo lo stato familiare, le abitudini, gli hobby, le capacità culinarie dei rispettivi partner, gli sport praticati dai figli, ecc., di tutti i miei compagni di viaggio. Divertente no? Sarebbe stato più divertente però se non avessi dovuto rinunciare alla mia serata…