Mattinata di inizio autunno, sul primo treno della mattina. Ancora mezza addormentata, scribacchio con il computer. Intanto due signore sui sedili di fianco al mio:
– Basta, uno di questi giorni prendo e vado ad Arezzo!
– Sai che ti dico? Ci vengo anch’io questa volta! Conosco un sacco di posti lì…
– Tanto, con cinque o sei euro, in treno ci si va!
Intanto, nei posti dietro di me, due adolescenti discutono di scuola:
– Che orario c’hai te oggi a scuola?
– Matematica-Matematica-Lettere-Lettere-Latino…
– Che orario di merda!
– Tanto faccio forca, ho già fissato con un mio amico a Firenze!
… e io? Confesso, il mio pensiero è stato “E se invece di cambiare treno alla prossima stazione, come ogni giorno, stamani rimanessi su questo, che arriva fino al mare?” Però il senso del dovere e la forza dell’abitudine hanno prevalso e alla fine ho resistito… Ma uno di questi giorni prendo e vado ad Arezzo!