Gli ingredienti per una giornataccia, stamani, ci sono tutti. Una nebbia fitta mista avvolge la stazione e, insieme ad una pioggerellina insistente, rende l’atmosfera fredda e inospitale. C’è ancora poca luce, le giornate si stanno accorciando velocemente e il mio umore è dello stesso colore del cielo. La banchina è più affollata del solito, capisco presto il motivo: il treno precedente al mio è stato soppresso, ci informa la voce sintetica dell’altoparlante. La prima parte del mio viaggio quotidiano sarà probabilmente… come dire… compressa.
Arriva il treno, riesco a salire con difficoltà a causa delle persone che sostano nel vestibolo. Con qualche sforzo riesco a entrare nello scompartimento. Non c’è ovviamente posto a sedere, mi sostengo come posso alla sommità di un seggiolino. La mia sistemazione non è molto stabile, non posso far altro che reggermi e aspettare che il viaggio passi. Peccato perché ero arrivata a un punto chiave nel libro che sto leggendo.
Arrivo alla stazione dove devo cambiare treno con qualche minuto di ritardo, mi affretto a raggiungere il binario giusto. Appena imboccato il sottopassaggio, sono travolta da un’ondata di altri pendolari che si muovono in massa in direzione opposta alla mia a causa di una variazione del binario del loro treno, comunicata, come sempre, all’ultimo momento. Passata la valanga umana, il sottopassaggio rimane semi-vuoto. Dal fondo del tunnel sento echeggiare un frastornante rutto, seguito da grasse risate e commenti impronunciabili: realizzo subito che si tratta del solito gruppo di studenti svogliati, con cui spesso devo condividere il viaggio. Oggi però, per fortuna, hanno altri programmi e si dirigono allegramente verso l’uscita.
Il secondo treno è stranamente quasi vuoto e il viaggio tranquillo, nonostante ciò l’umore non migliora. Dal finestrino, guardo i girasoli rimasti nei campi. Non sembrano proprio le stesse piante di qualche mese fa, sempre alla ricerca dei raggi del sole, con i petali di quel bel colore giallo brillante che mi mette tanto di buonumore. Adesso sono smorti, avvizziti e ingobbiti, come spettri.
Arrivata a destinazione, entro nel bar. Stamani prenderò solo un caffè, non sono dell’umore giusto per il cappuccino: ho bisogno di svegliarmi. Dalla radio arrivano note inconfondibili, mi concentro sulla musica, e non sono sola: anche il barista si lascia andare e libera le sue insospettabili doti di vocalist.
Voglio una vita spericolata
Voglio una vita come quelle dei film
Voglio una vita esagerata
Voglio una vita come Steve Mc Queen
Dalla mia borsa arriva un fastidioso beep, è un SMS: ”Ci sei vero? La riunione è alle nove e mezzo”. Rispondo velocemente: “Sto arrivando”.
Voglio una vita che non è mai tardi, di quelle che non dormi mai…
Veramente io ho un gran sonno stamani e avrei dormito volentieri un altro po’…
Voglio una vita, la voglio piena di guai…
Se faccio tardi alla riunione di stamani effettivamente potrei essere accontentata in questo senso.
Ehhhh
Ed eccolo, l’immancabile ”ehhhh” liberatorio, una costante irrinunciabile in tutte le canzoni di Vasco, per l’occasione enfatizzato e amplificato dalla possente ugola del barista.
E poi ci troveremo come le star a bere del whisky al Roxy Bar, o forse non ci troveremo mai, ognuno a rincorrere i suoi guai.
Indugio ancora un po’ davanti al bancone: ormai voglio godermela tutta, la canzone.
Ognuno col suo viaggio ognuno diverso, ognuno in fondo perso dentro ai cazzi suoi…
Quando finalmente mi riprendo da questa specie di trance musicale, mi rendo conto che ho passato tutto il tempo a far girare a vuoto il cucchiaino nella tazzina, ancora non ho bevuto nemmeno un po’ di caffè. Ed è già freddo, accidenti.
chissà cosa penseranno i baristi di questo mondo che passa loro davanti agli occhi. “bevilo, si fredda, cosa c’è? non ti piace come canto? non capisci che sono un grande artista, forse? (cit.)”
chissa` davvero… avra` pensato: “Bada questa come dorme ancora stamani” 😀
Questo post è molto blues. Potevi partecipate all’EDS… Ci sono giornate così, ms l’autunno ha anche bellissime giornate. Arriveranno.
Hai ragione, arrivano anche i giorni migliori, oggi, per esempio, c’e` il sole! 🙂
Per ora vi leggo e vi apprezzo tutti (sono ripetitiva lo so, ma lo ridico: siete tutti davvero bravissimi con le vostre storie degli EDS), ma io ancora non mi sento tanto capace di proporre un mio racconto…
ne hai appena fatto uno
dici? allora al prossimo EDS ci provo anche io! 🙂
ti aspetto
Qui a Roma oggi c’è la prima giornata di sole dopo tanto grigio (eh, le ottobrate romane!). Ieri mentre venivo in ufficio mi sono sentita proprio così. Certi giorni viene una voglia di spericolarsi che non ti dico… 🙂
Anche qui oggi c’è un bel sole! anche se stamani era grigio per la nebbia… Bene, se dura così nel weekend vado nel bosco a raccogliere castagne! Altro che vita spericolata!